La Sclerodermia o Sclerosi Sistemica significa “pelle dura” e rappresenta una vera sfida nel campo della medicina, con la sua complessità autoimmune che colpisce sia la pelle che gli organi interni. Questa malattia cronica del tessuto connettivo si caratterizza per un’alterata produzione di collagene, che porta a un indurimento e ispessimento della pelle e può coinvolgere vari organi vitali come cuore, polmoni e reni. Secondo il National Institute of Arthritis and Musculoskeletal and Skin Diseases (NIAMS), la sclerodermia colpisce circa 75.000-100.000 persone negli Stati Uniti, con una maggiore incidenza nelle donne rispetto agli uomini, e solitamente si manifesta tra i 30 ei 50 anni.
Sul portale della Lega Italiana Sclerosi Sistemica, la sclerodermia sembra insorgere con maggiore incidenza tra i 45 e i 65 anni di età e colpire soprattutto il sesso femminile. In Italia a soffrirne sono circa 25.000 persone e i nuovi casi stimati si attestano sulle migliaia.
Esistono due forme principali di sclerodermia: la forma limitata e la forma diffusa.
La forma limitata coinvolge aree specifiche della pelle, mentre la forma diffusa può interessare aree più estese della pelle e degli organi interni. I sintomi variano ampiamente, ma possono includere ispessimento cutaneo, rigidità articolare, dolore, ulcere cutanee, fenomeno di Raynaud
Questa sintomatologia consiste nel cambiamento del colore dei tessuti localizzati nelle estremità corporee e colpisce in particolar modo le dita che si mostrano spesso dita livide (rosso-bluastre) o di alcuni toni più pallidi (bianco-giallastro) rispetto allo stato normale.
Le cause precise della sclerodermia non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici possa contribuire allo sviluppo della malattia. Attualmente, non esiste una cura definitiva per la sclerodermia, ma ci sono diverse opzioni di trattamento mirate a gestire i sintomi e a rallentare la progressione della malattia.
Come si manifesta la sclerodermia
- Ispessimento della pelle;
- Presenza di anticorpi specifici nel sangue;
- Tumefazione delle dita;
- Teleangectasie, ovvero alterazioni dei capillari.
- Ulcere cutanee delle estremità corporee;
- Debolezza muscolare e infiammazione delle articolazioni;
Uno degli approcci terapeutici innovativi che sta guadagnando attenzione è l’utilizzo di creme fortificanti contenenti ingredienti specifici che mirano a lenire e migliorare la salute della pelle nei pazienti affetti da sclerodermia. Tra gli ingredienti chiave che mostrano promesse in questo contesto vi sono:
- Vitamina A: Conosciuta per le sue proprietà rigeneranti della pelle, la vitamina A può promuovere la produzione di collagene e ridurre la secchezza cutanea.
- Vitamina E: Questo potente antiossidante può proteggere la pelle dai danni dei radicali liberi e favorire la guarigione delle lesioni cutanee.
- Acido Ialuronico: Presente naturalmente nella pelle, l’acido ialuronico può migliorare l’idratazione e la flessibilità della pelle, contribuendo a ridurre la secchezza e l’irritazione.
- Burro di Karitè: Grazie alle sue proprietà idratanti e nutrienti, il burro di karitè può aiutare a lenire la pelle secca e irritata, tipica della sclerodermia.
Sebbene la sclerodermia sia una malattia complessa e impegnativa, esistono opzioni terapeutiche che possono migliorare la qualità della vita dei pazienti. L’uso di creme fortificanti contenenti vitamine e nutrienti specifici rappresenta un approccio promettente nel trattamento dei sintomi cutanei associati alla sclerodermia. Tuttavia, è fondamentale consultare sempre un medico prima di iniziare qualsiasi nuovo regime terapeutico per garantire un trattamento sicuro ed efficace.
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